Greta Tintin Thunberg è la universalmente nota attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. Greta è figlia della cantante d’opera Malena Emman e dell’attore Svante Thunberg. La ragazza, sebbene affetta dalla sindrome di asperger che le provoca disturbi compulsivi, mutismo selettivo e deficit di attenzione, è divenuta improvvisamente una icona dell’attivismo ambientalista mondiale. Nel 2018 decise di non andare a scuola per protestare contro il governo svedese che, a fronte delle ondate di calore, non adottava politiche volte a diminuire le emissioni di anidride carbonica. Le grandi testate giornalistiche e le organizzazioni ecologiste la elessero a leader e simbolo della lotta contro il surriscaldamento del pianeta. Da allora la lotta contro il cambiamento climatico è assurta a massima religione civile mondiale: il dogma è dato dall’approssimarsi dell’apocalisse ambientale. Il regno della salvezza ci apparterrà se i governi occidentali conseguiranno gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 mediante il ricorso a fonti di energie pulite o rinnovabili. Su questa base concettuale fonda il disegno di condurre progressivamente all’ammasso il cervello dei giovani europei completamente gretinizzati . La scuola pubblica acriticamente fa da cassa di risonanza alle teorie del surriscaldamento in quanto i ministeri dell’istruzione ne impongono la diffusione, sebbene nessuno scienziato sia riuscito a dimostrare che i ghiacciai si sciolgono solo per immissioni di CO2, e non invece per altro genere di processi antropici, e per altre cause legate a naturali fluttuazioni climatiche o condizioni solari.

Lo scopo di fondo dei professionisti a tempo pieno dell’integralismo ambientalista, sostenuto da programmi lautamente finanziati da fondazioni multimiliardiarie, organismi sovranazionali a beneficio di ong, è un altro: quello di educare la gioventù del vecchio continente a disprezzare la civiltà che ha ereditato ( cancel culture). Ed a indurre i giovani ad accettare, con letizia, la prospettiva del progressivo impoverimento del ceto medio, per ritornare, poveri ma felici, alla Madre Terra in opposizione al lascito della civiltà occidentale: quest’ultima, essendo fondata sull’insegnamento cristiano che è cosa doverosa far fruttare i talenti ricevuti in dono dalla natura, ha prodotto benessere per tutti.
Il punto critico del fanatismo gretinista è dato dal fatto che pretende fideisticamente prescindere dagli scarsi effetti e, soprattutto, dagli elevati costi che la lotta al surriscaldamento ambientale impone: la rinuncia all’uso del carbone fossile non genera, infatti, che scarsissimo effetto sul clima; crea, invece, solo maggior povertà per i paesi produttori di questo combustibile fossile e per le le nazioni che ne rinunziano all’impiego e che, come l’Italia, hanno definitivamente spento le più economiche centrali a carbone.

Le istanze ambientaliste che dichiarano di preoccuparsi dei nostri figli e nipoti non sono per nulla dissimili alle istanze degli abortisti che vogliono ridurre la popolazione per aver effetti positivi “pro-life”. In realtà, sempreché siano minimamente vere le affermazioni degli ambientalisti, chi ha creato il maggior inquinamento di CO2 al fine di generare iperproduzione negli ultimi trent’anni, sono stati proprio gli ambientalisti malthusiani che sono riusciti a convincere (a fine anni 70) il mondo occidentale e non fare più figli per stare tutti meglio e non inquinare il pianeta. La crisi delle nascite invece ha generato l’effetto opposto a quello dichiarato. Perché, per compensare il vuoto esistenziale derivante dalla mancanza di figli, si è scatenata la corsa all’iperconsumismo, e sono stati triplicati così i consumi individuali, moltiplicando le produzioni industriali nei paesi che li realizzano a basso costo anche mediante il ricorso alle energie ritenute più inquinanti. La propaganda mondialista, dopo avere convinto la nostra generazione ad accettare i processi di deindustrializzazione dell’economia nazionale, adesso intende convincere i giovani a riconoscere, come ineluttabile, un destino di decrescita economica e, quindi, di progressivo avvicinamento ad uno stato di povertà assoluta. Si è alimentato così uno stato di trance collettivo volto a spingere masse di giovani gretinizzati ad esaltarsi, come in un sabba orgiastico, nell’accettare un cupio dissolvi che dalla decrescita felice li condurrà alla rassegnata beatitudine della progressiva estinzione. Che la frenesia ecologista fondi su basi integraliste è dimostrato dal fatto che degli evocati processi di transizione ecologica si esaltano unicamente gli indimostrati benefici ma si trascurano le perdite devastanti economiche ed occupazionali. L’acqua di Lourdes, seppure piena di germi, fa miracoli. E la terra senza letame non genera frutto. Ogni eccesso è fatalmente destinato a trasformarsi nel suo esatto contrario. Presto alla gretinizzazione delle masse farà da contraltare un diffuso antiecologismo viscerale.
Carmine Ippolito