Da 21 a 36 milioni di metri cubi. Tornano ad aumentare le forniture del gas dalla Russia verso l’Italia, con una crescita rispetto al giorno precedente del 71,4%. A comunicare il cambiamento del flusso è l’Eni sul proprio sito. Sono di fatto ripristinate le condizioni che consentivano i flussi antecedenti l’inizio del conflitto Russo Ucraino.
“Gazprom ha comunicato per la giornata di oggi la consegna di volumi di gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi – afferma la società energetica italiana –
E’ evidentemente il modo in cui Mosca saluta l’uscita di scena di Draghi: si unisce alla notizia di poche ore precedente: il Nord Stream 1 riapre dopo la manutenzione e torna con flusso regolare a rifornire di combustibile Germania ed Italia esattamente come prima dell’inizio del conflitto.
L’uso politico del gas da parte di Putin, al contrario di quanto tenta di farci credere la Von Der Leyen, non presuppone alcun ricatto della interruzione “totale” come ventilato dalla Kommisar, ma al contrario: il ripristino dell’abbondanza dei flussi.
A ventilare un taglio dei consumi di enorme portata -15 per cento – è stata infatti nei giorni scorsi proprio la signora Von der Layen. La Kommissaria non si è fatta alcuno scrupolo di annunziare il taglio delle importazioni di gas dalla Russia, decisione che implica conseguenti piani di razionamento obbligatorio dell’erogazione di energia. Tali irresponsabili intendimenti sono stati annunziati con disinvoltura dalla nostra cara Kommissaria protettrice, incurante delle prevedibili disastrose ricadute sull’economia già devastata da crisi del debito, pandemia e sanzioni alle Russia. Per decretare i razionamenti di energia Ursula non esita sfrontatamente a esigere i pieni poteri dittatoriali: Non devono essere gli stati a decidere, e nemmeno l’euro parlamento. Spetterà alla Commissione, ossia dei burocrati mai eletti dai popoli degli stati membri a decidere esautorando ulteriormente i residui margini di autodeterminazione di popoli, governi ed istituzioni comunitarie.

L’apertura Russa sulle forniture di gas implica ricadute positive immediate e significative: industrie che restano aperte,messa in sicurezza di migliaia di posti di lavoro , riscaldamento invernale, refrigerazione non interrotta e elettricità garantita.
I deliranti propositi della Kommissaria significano invece: razionamento, interruzione della catena del freddo con spreco di tonnellate di cibo andato a male anche negli esercizi commerciali, industrie “energivore destinate al fallimento e, ad arbitrio del despota (questa sì quella no..), disoccupazione, morti di freddo fame e miseria.
La decisione del colosso dell’energia Russo di ripristinare i regolari flussi di combustibile rende evidente un dato oggettivo: il Governo Russo non ha di mira né gli italiani né i tedeschi , ma la UE. E adesso quali saranno le reazioni della Ue e del governo Italiano? Bruxelles ordinerà a Eni di stracciare il contratto che ha con Gazprom, e che – deve rilevarsi – come quello tedesco, non è mai cessato ed è rimasto in vigore nonostante la nostra posizione di belligeranza atlantista apertamente ostile al governo Russo? Come giustificherà questa imposizione? Con la guerra in Ucraina che “ci obbliga” ad essere belligeranti?
Le prossime mosse della Commissione europea e del governo Draghi, che resta in carica fino a nuove elezioni“per gli affari correnti”, disveleranno a tutti, senza infingimenti, chi sono i veri nemici d’Italia.
Carmine Ippolito