L’INTERMINABILE TORTURA DEI CAZZARI

Nelle strategie di controllo e terrorismo biosanitario, adesso è l’ora della variante sudafricana. Titoli delle solite testate giornalistiche a quattro colonne, per quelli che non fossero, dopo due anni di terrore biosanitario, ancora completamente obnubilati dal panico da virus. Virostar e direttori di giornali non rammentano però che, quella della variante sudafricana l’avevano già sparata pesante una prima volta. La variante sudafricana risulta, infatti, essere stata scoperta esattamente un anno fa, nel dicembre 2020. https://www.ospedalebambinogesu.it/nuovo-coronavirus-la-variante-sudafricana-112830/?fbclid=IwAR3BG8jaD9RyyvQ1bJ8kNjEjD6sk608V99WQR3mqa_4Axf7XgO25Tp3HUKM

Quella attuale è solo una replica di una bordata intimidatoria già propagandisticamente spesa. Tutto, comunque, sul piano della propaganda vaccinale, fa brodo. Era la fine di Dicembre 2020: ma nel mentre comparve la variante sudafricana, fu autorizzata la somministrazione dei vaxxini. E da allora, come notizia, solo i fantastici vaxxini ribosomici, hanno tenuto banco: l’inoculazione – dissero – ci avrebbe reso immortali. Da quando la campagna per l’inoculazione alla intera popolazione mondiale dei miracolosi vaxxini ribosomici è cominciata, occorre riconoscerlo: è stato detto di tutto! A significare che gli espertoni, per dire tutto, ma proprio tutto e il suo contrario, non sapevano niente. In compenso, di certo, si stanno meritando, innanzi al tribunale della storia – e solo innanzi a quello, per ora – la doppia patente di ciarlatani e criminali. Succinto riepilogo della panzane precedenti: la prima dose giunse via terra, sul furgoncino dei gelati algida che viaggiava strettamente scortato, manco contenesse il sacro graal, fino alla consegna del siero all’interno dei presidi ospedalieri. L’efficacia, allora, si disse, era condizionata alla conservazione dell’elisir di lunga vita a temperature di almeno 70-80 gradi sotto zero. Dotare i centri vaccinali di cotali potenti impianti di refrigerazione non era semplice. Mica si trattava di normali frigoriferi per la spesa. E si comprese subito, che per vaccinare intere nazioni, non bisognava andare troppo per il sottile. Era necessario allestire gli hub anche in spiaggia. Di talché, dell’originariamente enunziato corretto stato di conservazione dei sieri, si preferì, con ieratica disinvoltura, che non se ne parlasse più. Astrazeneca, esigeva doppia dose, ed andava somministrato agli under 50 anni. Dopo le prime fatali trombosi, invece, si decise dapprima di sospenderlo, poi di somministrarlo solo agli over 60 che, di certo, già malandati, qualche rischio lo potevano pure correre senza rompere troppo il cazzo. Poi, visto che avevamo scorte di migliaia di dosi inutilizzate, astrazeneca di nuovo a tutti, e che ce ne fotte!

Pfizer era il migliore, più efficace e sicuro di tutti. Quindi il privilegio era, nella prima fase, riservato solo agli operatori sanitari che erano sottoposti, poverini, all’obbligo vaccinale. I sanitari hanno valorosamente ripagato l’eccezionale privilegio che era stato loro riservato. Nel servizio sanitario nazionale, poi, si aspira a far carriera, di talchè i medici non potevano inimicarsi potere politico e case famaceutiche: ed omertosamente hanno praticato scrupolosa reticenza omettendo di segnalare alla farmacovigilanza i possibili effetti avversi che pure si sono diffusamente registrati anche dopo l’assunzione dell’unico siero nella cui produzione era coinvolta una casa farmaceutica comunitaria. I bugiardini, infatti, anche di tale siero, il cominarty, sono stati cambiati in corso d’opera. Alcuni effetti avversi, alquanto ricorrenti, sono stati inseriti nel foglietto illustrativo del farmaco pfizer-biontech in corso d’opera. A conferma che la sperimentazione vera è un fantastico work in progress. In fondo si trattava di sciocchezze: trombosi, miocarditi, paresi. Le morti improvvise, nel sonno, al volante, durante prestazioni lavorative o agonistiche, no, invece, con quelle, di certo, nessuna correlazione. Intorno al siero Jhonson, occorre ammetterlo, nessuno ha inteso mai essere chiaro. Il marchio sembrava meglio adatto a shampo o ad una crema abbronzante. Qualcuno, sempre con la dovuta dose di saccenza, si mostrava, per tale siero, sin da subito perplesso visto che in alcuni stati o regioni, dopo le prime somministrazioni, era stato immediatamente sospeso. Lo sprezzo del pericolo manifestato dai volenterosi, che nel frattempo, sottoscrivendo il consenso più disinformato della storia universale, prestavano il braccio alla somministrazione Jhonson, era sostenuto con meravigliosi incentivi dagli operatori degli hub vaccinali, a cui veniva pagato lo straordinario per lo straordinario contributo conferito al progresso scientifico: si tratta, di certo, del vaccino più efficace, farete una sola dose, e sarete liberi per sempre! Ed anche qui si è visto come è andata a finire. Quando, dopo molti mesi, gli espertoni si sono accorti che la proclamata efficace perdurante l’olio Jhonson non l’aveva, avrebbero dovuto riconoscere che i vaccinati Jhonson, nel frattempo, erano stati mandati in giro a fare allegramente gli untori, nella falsa consapevolezza di essere stati immunizzati. Poi sono stati ammessi i cocktail, per quelli che avevano fatto la prima dose astrazeneca. E adesso lo stesso meccanismo, per i richiami, verrà utilizzato per quelli che si erano inoculati con Jhonson, nella disillusa convinzione che li avrebbero lasciati in pace senza esigere altre dosi. E per forza, mica vorrete fare la seconda dose con un vaxxino che dopo due mesi vi lascia senza anticorpi? E’ stato anche detto, innanzi all’ ingiustificato sconcerto antiscientifico di qualcuno, che il super scientifico cocktail di sieri sarebbe risultato anche più efficace. La veridicità scientifica di tale criterio, allorquando dimostrata, avrebbe imposto di somministrare, agli inoculati pfizer o moderna, seconde dosi astrazeneca, o comunque non omologhe alle prime. Ma così, ovviamente non è stato. Poi venne il green pass: non veniva imposto l’obbligo vaccinale, solo il ricatto istituzionale: ci avrebbe dato la libertà, e sarebbero finite le restrizioni. Almeno per un anno. Ma poi si sono accorti che i vaxxiini, dopo pochi mesi perdono efficacia, trasformando i vaxxinati in untori “civici” che, invece di immunizzarsi per proteggere il prossimo, hanno il lasciapassare per fare circolare il virus e le varianti però avendo la coscienza a posto. Adesso la terza dose è necessaria, di certo lo sarà anche la quarta. E siccome seguiranno un numero infinito di varianti, sono già allo studio ed in preparazione i nuovi sieri adeguati. Se non farete i bravi, prestando docilmente il braccio alla causa scientifica, il green pass, scade, state a casa, senza stipendio e lavoro. Che il virus poi fosse mutante si sapeva. Nessuna paura vi daranno un vaccino per ogni variante e tante, tante dosi. Trattandosi ovviamente sempre di sostanze mai prima sperimentate, case farmaceutiche, medici e governi continueranno a non assumersi alcuna responsabilità degli effetti avversi che ne deriveranno. Preghiera finale: Signore sollevaci dall’infinita tortura di queste insopportabili cazzate. Rivolgiamo a te questa supplichevole implorazione: i carnefici che ti crocifissero, mentre affondavano i chiodi nella tua carne, non ti risparmiarono il dileggio, in aggiunta all’insostenibile martirio. Peccatori impenitenti, non meritiamo un trattamento migliore di quello che ti fu riservato. Nella tua infinita misericordia sollevaci almeno dall’imperturbabile stillicidio di cazzate che ci vengono impietosamente propinate durante il nostro calvario.

Carmine Ippolito

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