Medicina, emergenza e la funzione ornamentale della legge.


Maria Rita Gismondo, direttore di microbiologia clinica e virologia al ” Sacco ” si Milano, sul fatto quotidiano del 6.11.2021, denunzia testualmente: ” Il British medical Journal ha pubblicato un lavoro che mai avremmo voluto leggere. Tale lavoro – aggiunge la virologa – riporta le rivelazioni di Brook Jackson, ricercatrice con 15 anni di esperienza negli studi clinici, impiegata da Ventavia nella sperimentazione del vaccino anticovid- Ventavia è una delle società di ricerca che risulta subappaltata da Icon, l’organizzazione con cui Pfizer ha collaborato alla sperimentazione del nuovo vaccino in commercio. La Dott.ssa Gismomdo, non una primitiva e antiscientifica no vax, ha denunziato, con l’articolo in questione, l’avvenuto licenziamento in tronco della Dott.ssa Jackson da parte della società di ricerca per conto della quale la ricercatrice lavorava. Il licenziamento, infatti, stando al BMJ https://www.bmj.com/content/375/bmj.n2635 sarebbe avvenuto dopo che la stessa ricercatrice aveva osato informare la stessa Ventavia e la FDA delle cattive pratiche adottate lungo il corso di tutta lasperimentazione del siero poi commercializzato dalla Pfizer. Il Cominarty viene attualmente somministrato, in corrispettivo di denaro contante in Italia ed in tutti i paesi della UE, stante i contratti conclusi, in forma riservatissima, dalla Commissione Europea per conto di tutti gli stati membri. Tuttora le clausole contrattuali, mediante le quali sono stati stipulati gli acquisti delle cospicue forniture di siero, non sono state rese pubbliche. E’ noto però che, all’atto della stipula, le società farmaceutiche sono state sollevate da ogni responsabilità riguardante possibili effetti avversi derivanti dalla somministrazione del siero. La Jackson, a seguito dell’avvenuto licenziamento, risulta avere fornito alla testata scientifica britannica dozzine di documenti aziendali interni. I contenuti di tali documenti sollevano gravi interrogativi sulla validità dei dati, raccolti all’esito delle attività sperimentali maldestramente condotte, e sottoposti alle autorità del farmaco che in tutto il mondo hanno, anche sulla base di tali dati, autorizzato la somministrazione del vaccino. Stando a quanto rivelato dalla esperta ricercatrice, i dati emersi risulterebbero essere stati falsificati, e sarebbero comunque stati impegnati nelle verifiche vaccinatori non formati: la Jackson, in particolare, afferma che la sperimentazione condotta non sarebbe stata accurata nel seguire gli eventi avversi riportati nello studio cardine di fase tre di Pfizer. Viene ricostruito tra altro anche un episodio inquietante: un dirigente della società di ricerca, prima di un’ispezione della FDA( Autorità statunitense di vigilanza del farmaco), avrebbe consigliato ad alcun membri dello staff di falsificare i dati e modificare il diario elettronico. Le notizie rivelate dal BMJ in alcuno modo possono apprezzarsi inattendibili stante la fonte qualificata da cui promanano. A leggere l’articolo del British medical Journal, le rivelazioni della ricercatrice sono circostanziate e corredate di documentazione audio, video e foto. La Pfizer peraltro è una casa farmaceutica già condannata dalla Corte di Appello di Milano a risarcire, con oltre mezzo milione di euro, un danneggiato – come riferito dalla stessa dottoressa Gismondo nell’articolo pubblicato dal Fatto- per non avere informato adeguatamente sugli effetti collaterali di un suo farmaco, il Cabaser , utilizzato nella cura del Parkinson. La stessa azienda nel 2009 aveva pagato agli USA la multa più salata mai inflitta in materia di scorrettezze commerciali. Insignificanti Quesiti Finali: se le autorizzazioni alla commercializzazione e somministrazione di massa, per ripetute dosi del siero della Pfizer, sono state rilasciate dalle Autorità di vigilanza ( FDA, EMA, AIFA) sulla base di dati falsi, alterati o modificati all’esito di sperimentazione condotta, di fatto, con pratiche inadeguate o non conformi alle linee guida, non risultano configurabili estremi di reato nelle condotte di coloro che vi hanno dato causa ( falso ideologico per induzione, commercio e somministrazione di medicinali guasti o pericolosi per la salute, associazione a delinquere e frode nelle pubbliche forniture)? Si tratta ancora di condotte punite dal codice penale vigente in Italia, in quanto commesse in tutto, od in parte, anche in italia ed anche in danno di italiani e non italiani residenti sul territorio dello stato? Non si tratta di reati perseguibili di ufficio? Risultando disponibili documenti di ogni sorta da cui i fatti in questioni risulterebbero evincibili, stante la rilevanza della materia, e la permanenza degli effetti delle gravissime condotte denunziate, non sarebbe il caso che l’autorità giudiziaria italiana avviasse una qualche forma di indagine? Così, giusto per salvare le apparenze, e per capire se il codice penale ( Artt. 6, 416, 48, 476, 479, 443, 445, giusto per citare alcune delle figure di reato astrattamente configurabili) è tuttora in vigore o, in regime di perpetuo stato di emergenza, svolge solo funzione di natura ornamentale?

Carmine Ippolito

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