Salvini ha commesso un errore: ha aperto la crisi di governo immaginando che quello dei grillini fosse un partito privo di pensiero politico, ma dal forte senso etico. Ed invece la crisi ha disvelato tutt’altro. I 5 stelle sono una formazione politica “a democrazia virtuale”, che non convoca assemblee, né celebra congressi, priva di una visione e di un modello di sviluppo della società che non sia la cd “decrescita felice”, ossia la rassegnata ineluttabilità del declino industriale della nazione. La crisi di governo ha spiazzato Salvini, però, manifestando che, quello a 5 stelle, è un partito privo non solo di una visione alternativa della società capitalistica e globalizzata, ma soprattutto di senso etico.
Giammai Salvini avrebbe immaginato che i grillini, con il beneplacito del fustigatore Travaglio, dopo avere agitato la legalità e l’anticcorruzione come una bandiera, si fossero offerti di consegnare il Paese al Giglio magico di Renzi, pur di impedire le elezioni anticipate, il voto e l’esercizio della sovranità popolare.
Il leader leghista non ha tempestivamente compreso che i grillini non avrebbero esitato un attimo ad affidare il paese in ostaggio al senatore semplice di Scandicci e ad i suoi fedelissimi accoliti: babborenzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti e quella rete di magistrati con la quale quest’ultimo, fino a poche settimane fa, ordiva per condizionare la vita dell’Ordine giudiziario predeterminando le nomine agli incarichi direttivi da designare, anche tenendo conto dei procedimenti da aggiustare.
Un capo politico tale possibile esito avrebbe avuto l’onere quantomeno intuirlo.
La sua esperienza di governo dimostra, del resto, che il Ministro dell’Interno è uomo di coraggio e di temperamento, ma non di eccelso spessore politico.
Le condizioni per il ribaltone c’erano tutte. I segnali di un tale sbocco non mancavano, e bisognava saperli cogliere.
Dario Franceschini, ad esempio, aveva anticipato, senza destare scandalo tra i 5 stelle, l’idea del grande abbraccio. Il piddino, in una intervista al Corriere della sera, sapiententemente aveva osservato “noi ed i cinque stelle abbiamo gli stessi valori”.
noi ed i cinque stelle abbiamo gli stessi valori”.
Ecco la grande questione: grillini e piddini si muovono ispirando le loro scelte politiche alla più pervicace base valoriale di sinistra. Ne avevano già dato illuminante prova durante la scorsa legislatura quando tutte le “ conquiste di civiltà” ( riconoscimento unioni omossessuali, abolizione del reato di clandestinità, biotestamento), ossia tutti quei provvedimenti finalizzati a scardinare l’istituto della famiglia naturale, e sovvertire nel profondo i costumi ed i cardini della Civiltà occidentale cristiana, erano stati approvati in Parlamento con il voto congiunto e festante di piddini e 5 stelle.
Va detto che entrambi i movimenti hanno, infatti, una comune base ideologica marxista. Gli esponenti del pd lo sanno bene, quelli a 5 stelle ne sono verosimilmente meno consapevoli.
Il marxismo è una filosofia ormai organizzata in un movimento mondiale, ed il cui principale scopo è rappresentato dallo scardinamento dei principi fondamentali su cui si è articolata la società tradizionale.
E corrisponde al vero che Pd e 5 stelle appartengono al grande arcipelago di movimenti che agiscono per la realizzazione del marxismo, non nei paesi dove ha miseramente fallito, ma in occidente dove è nato ed è stato preconizzato. E’ infatti nell’occidente neocapitalista che la società dei consumi e dei desideri sta realizzando lo scopo che Marx assegnava al comunismo “ il movimento che abolisce lo stato di cose presente”. L’utopia comunista viene sostenuta a livello planetario da tali movimenti sul piano individuale, e non più collettivo come immaginava il filosofo di Treviri. E’ il capitalismo globalizzato che sta realizzando tutte le principali promesse del marxismo, e pd e 5 stelle di tali scopi sono entrambi congiunti sostenitori: nella globalizzazione si sta inverando, infatti, innanzitutto l’internazionalismo che dissolve identità, patrie e stati nazionali; nell’uniformità si sta realizzando il livellamento universale degli individui ( dissoluzione del ceto medio) ; nel dominio del mercato si sta affermando il primato dell’economia sulla politica e sullo spirito, secondo i desiderata di Marx; con l’irreligione si sta diffondendo l’ateismo pratico e materialistico; con la liberazione dai legami naturali, e la società libertina e permissiva, si sta portando a compimento il magistero marxiano di scardinare i vincoli familiari e matrimoniali. E, come Marx esigeva, si sta affermando il primato della prassi sul pensiero attraverso movimenti privi di qualsiasi visione della società capaci di evocare un modello di sviluppo alternativo a quello capitalistico affermato dogmaticamente come l’unico realizzabile. Salvini non ha compreso che Pd e 5 stelle aspettavano un pretesto qualsiasi per saldare il loro naturale asse parlamentare in quanto il loro obiettivo ultimo, e comune, è quello di affermare il marxismo, non come apparato repressivo e già fallita utopia egualitaria, ma come radicalismo permissivo di massa nella società neocapitalistica.
Carmine Ippolito